La nostra scuola, l’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali di Città della Pieve, durante il corso dell’anno scolastico mette a disposizione degli studenti progetti, uscite didattiche ed incontri di vario genere. Una delle ultime iniziative cui abbiamo partecipato è stato l’incontro con Dario Rivarossa, l’autore del libro “Dante uno scrittore Fantasy. Vampiri, Lupi Mannari, Elfi, Draghi sono solo fantasie moderne?”, presentazione organizzata dalla Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” di Città della Pieve, alla Sala Grande di Palazzo Corgna. Visto il titolo dell’opera abbiamo pensato subito a qualcuno e/o a qualcosa che voleva screditare la grandezza ed il senso di un’opera importante quale la Divina Commedia, un’opera ed un autore che tutto il mondo ci invidia. Eravamo e siamo rimasti piuttosto titubanti anche perché non siamo sicuri che a Dante Alighieri faccia piacere essere interpretato in versione fantasy, anche se l’autore si è servito di figure e descrizioni puntualmente dantesche. Sono esperienze comunque interessanti, fa sempre piacere avere l’opportunità di incontrare autori e poter sentire, dalla loro viva voce, le motivazioni che li hanno spinti a scrivere quel determinato particolare libro, capire il grande, ed a volte, faticoso lavoro che sottende la stesura del testo. Anche se nella fattispecie, torniamo a ribadirlo, non avremmo mai immaginato un libro su un Dante Alighieri versione fantasy.
Con questa occasione, preparandoci all’evento, abbiamo avuto modo di conoscere e sapere chi è Dario Rivarossa: traduttore di grandi editori nazionali e internazionali, saggista, blogger, illustratore, membro di associazioni culturali internazionali, giornalista e soprattutto conferenziere della Società Dante Alighieri. Quest’ultimo incarico, dobbiamo riconoscere, ci ha rassicurato molto. A pensarci bene quella che ne dà Rivarossa è una visione particolare, dobbiamo riconoscere che ha avuto veramente coraggio in quanto lavorare su un’opera eterna è sicuramente rischioso, anche se qualcuno potrebbe commentare: finalmente la Commedia vista con occhi diversi, o meglio con un altro paio di occhiali. L’incontro con l’autore ci ha permesso di constatare la conoscenza profonda che Rivarossa ha di Dante Alighieri e soprattutto la passione sincera per il Poema; è riuscito benissimo a mettere in evidenza dettagli sicuramente del tutto nuovi, certamente mai presi in considerazione dalla critica ufficiale, da quella che solitamente accompagna i libri scolastici. Tre decenni di studio sul Sommo Poeta hanno permesso all’autore di scrivere un saggio estremamente originale ed insolito, nel quale si possono trovare aspetti dell’opera dantesca rimasti nascosti. La parola Medioevo, sostiene l’autore, evoca solitamente fate, draghi, elfi, maghi, streghe, misteri dei Templari, giostre, tornei …., Dante non ha nascosto nulla nel Poema; per i suoi lettori dell’epoca i riferimenti erano evidentissimi, siamo noi ad aver perso quella sensibilità. L’importante, a nostro avviso, è comunque creare interesse su scrittori che per gli studenti restano autori scolastici, oggetto di studio a volte anche pesante.
Mariagrazia Costantini