Domenica, 2 febbraio 2014, festa della “Candelora”. Un giorno che la nostra Confraternita ricorderà con piacere e soddisfazione per molto tempo. Tutto come da programma ma il tutto avvolto da un senso di amicizia, pace e serenità che raramente è così evidente.
In mattinata, a cura del comitato cittadino “Pieve Vivibile”, si è svolta la cerimonia per la fine dei lavori di restauro dell’affresco del Pomarancio.
L’opera, situata nella parete di nord-est della sacrestia della Chiesa di S.Maria dei Bianchi, è conosciuta come “La presentazione al tempio” è della fine del cinquecento. Mons.Fiorenzo Canuti nel suo commento da “Nella patria del Perugino”, così si esprimeva: “… opera assai pregevole di Nicolò Circignani, ma l’umidità l’ha ridotto in pessimo stato. …”.
In effetti confrontando le immagini prima e dopo il restauro si deve riconoscere che il tempo e l’ambiente l’avevano ridotto in pessime condizioni. Inoltre ha la “sfortuna” di trovarsi nel locale adiacente il grande Oratorio dove si trova la ben più celebre “Adorazione dei Magi” del Perugino.
Rendiamo merito al comitato “Pieve Vivibile” che con il suo interessamento lo ha fatto conoscere a molte persone, pievesi e non, ha trovato i fondi, si è interessato per farlo restaurare e ne ha seguito gli sviluppi fino alla consegna dell’opera rinata a nuova vita.
In una sacrestia gremita di tanti amanti dell’arte, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni cittadine, e del mondo dell’associazionismo, i due restauratori tuderti, Monica e Luca Castrichini, hanno illustrato le varie fasi del lavoro svolto e delle difficoltà incontrate. Alla fine della presentazione, c’è stato un piccolo rinfresco nei locali della Confraternita.
Nel pomeriggio la celebrazione della Santa Messa con la cerimonia dell’accensione delle candele. In una chiesa piena di fedeli, il parroco, Don Aldo, nella sua omelia, ha evidenziato gli aspetti più importanti della “Parola” del giorno.
Alla sera un buon numero di Confratelli, con rappresentanti delle altre Confraternite, dei vari Ordini Religiosi, di membri delle associazioni locali, e amici, si sono riuniti, come consuetudine, per una cena “frugale”. Il clima di amicizia ha favorito un tranquillo scambio di opinioni su vari temi, sono tornate “a galla” storie del passato e sono stati ricordati personaggi cari a tutti.
Niente di particolare sembrerebbe, ma la serenità con cui è scorsa la giornata ha in sé qualcosa di veramente eccezionale. Augurandoci di poterla rivivere il prossimo anno ringraziamo Dio per avercela donata.