browser icon
You are using an insecure version of your web browser. Please update your browser!
Using an outdated browser makes your computer unsafe. For a safer, faster, more enjoyable user experience, please update your browser today or try a newer browser.

Giornata Nazionale dei Disturbi del Comportamento Alimentare – 15 marzo

Pubblicato da il 21 Marzo 2015

 

1-disturbi

In occasione della Giornata Nazionale dei Disturbi del Comportamento Alimentare, che si celebra il  15 marzo, l’Associazione Il Bucaneve, che si occupa da anni dei disturbi alimentari, ha organizzato un convegno all’interno della Sala Consiliare del Comune di Castiglione del Lago, dal titolo “Oltre lo specchio la vita: lo sguardo de Il Bucaneve”.

 

Per il convegno numerose le professioniste del Disturbo Alimentare dalla psichiatra – psicoterapeuta Laura Dalla Regione, alla filosofa – presidente dell’Associazione “Mi fido di te” Paola Bianchini, alla biologa – nutrizionista Mariaconcetta Nicastro, alla psicologa – psicoterapeuta Lucia Magionami, alle volontarie, alle ragazze uscite dal problema, e non ultima, Maria Grazia Giannini, presidente dell’Associazione Il Bucaneve.

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), è scritto nel pieghevole Consult@noi – Associazione Nazionale di Volontariato Disturbi del Comportamento Alimentare, costituiscono oggi un’emergenza sanitaria che non sembra trovare un argine alla sua crescita esponenziale: la loro diffusione ha una rapidità e una rilevanza sconcertanti a tal punto che non si ha alcun esempio di malattia con una simile propagazione e con le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale. Si parla di tre milioni di ragazzi in Italia che soffrono oggi di questi disturbi e di decine di milioni di giovani e adulti nel mondo che si ammalano ogni anno. I DCA  costituiscono, nei giovani, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Per ogni 100 ragazze in età adolescenziale, prosegue il pieghevole, si stima che 10 soffrono di qualche disturbo collegato all’alimentazione, di cui 1 o 2 delle forme più gravi come l’anoressia e la bulimia. Va ricordato inoltre che la prevalenza effettiva della malattia potrebbe essere maggiore rispetto a quella registrata, a causa del dato sommerso o delle forme non diagnosticate che potrebbero raggiungere anche il 50%. Il simbolo dell’impegno e della consapevolezza nei confronti di queste problematiche è il Fiocchetto Lilla, che ha origine negli Stati Uniti, ma rappresenta in modo sempre più universale la lotta al DCA, come pure la sensibilizzazione e l’informazione sulle maggiori cause e sui devastanti effetti nell’individuo, nella famiglia, nella società. A Castiglione del Lago è stata evidenziata l’importanza dedicata all’ascolto dei giovani, l’importanza dell’uscire dal silenzio, visto che si tende a nascondere il problema, l’importanza del prestare attenzione alle sfumature, l’importanza della sinergia in orizzontale, l’importanza del fare squadra. È infatti una patologia complessa che necessita di essere aggredita da vari punti di vista, è un disturbo che si fonda su un’idea. Il cibo diventa un’ossessione, diventa mediatore della relazione.

È necessaria una rivoluzione culturale, non si può essere ossessionati dal proprio corpo che sempre più diventa un oggetto, un oggetto di consumo, un corpo che esclude tutto ciò che incarna il limite umano, ed ecco che sul rapporto con il corpo interviene la tecnica. Ed allora va ricordata l’importanza dell’autostima che è comunque legata all’alterità, nel senso che nessuno può amarsi se non è stato amato, nessuno può vedersi se non è stato visto. C’è bisogno di un’alterità che mi riconosca, che mi veda. I DCA colpiscono maggiormente l’adolescenza anche maschile, le statistiche rilevano che oggi il 10% della popolazione maschile è colpito da DCA, ma nella fascia tra i 12 e i 17 anni la percentuale sale al 20%, solo 10 anni fa la percentuale di maschi affetti da Disturbi Alimentari era dell’1%. Il corpo anche nell’uomo è un corpo da mostrare, da modificare. Il DCA è un disturbo che ha bisogno di cure specialistiche, sinergiche e multiprofessionali. Laura Dalla Ragione sottolinea che questa epidemia sociale è aumentata negli ultimi 10 anni del 300%, è ormai una patologia che ha i numeri del diabete.  L’età dell’insorgenza, continua la dottoressa, si è abbassata, si evidenzia anche in bambini di 7 – 8 anni, ma si riscontra anche in adulti di oltre 50 anni. L’ossessione per il cibo e per le forme corporee è il problema. Tra le forme più diffuse la bulimia nervosa, l’anoressia nervosa e il Binge Eating Disorder (Sindrome da Alimentazione Incontrollata). Nuove forme: la bigoressia, ricerca esagerata della massa muscolare,  e la ortoressia, ossessione del mangiare sano. Va ricordato che i disturbi alimentari migrano, passano dall’uno all’altro. L’ossessione per il cibo e l’alterazione dello schema corporeo, il cosiddetto cervello cieco cioè il vedere il proprio corpo come non è, sono per fortuna, patologie reversibili,  naturalmente se curate dal punto di vista somatico e psicologico. Una forma molto preoccupante è l’obesità infantile, l’Italia detiene il primato in Europa, l’Umbria è all’ottavo posto in Italia. La nostra regione ha comunque una realtà ricca e complessa anche per la cura e la consulenza: centri residenziali e diurni come Todi e Città della Pieve; punti di ascolto, Il Bucaneve ne ha aperti tre: Castiglione del Lago, Perugia, Spello. L’intervento della dottoressa Nicastro mette in evidenzia l’importanza della prevenzione, il riedu…“care” con il cibo: corretta alimentazione ed educazione alimentare; il cibo come alleato e non come nemico da contrastare. La prevenzione, compresa una maggiore attenzione all’affettività, promossa soprattutto nelle scuole a partire dagli asili nido, anche per la componente genitoriale, argina sicuramente l’insorgenza di comportamenti alimentari errati. Laura Dalla Ragione sottolinea che varie sono le aree su cui si deve intervenire, dalla moda, alla scuola, al mondo sportivo, al settore delle comunicazioni, ma non è facile, si stanno cercando norme per facilitare il controllo e la prevenzione. Il contrasto in questo momento è piuttosto complicato, la pubblicità e i siti che espressamente favoriscono i Disturbi del Comportamento Alimentare si moltiplicano. La dottoressa Magionami ha associato, non a caso, l’insorgenza dei disturbi alimentari alla violenza di genere. La correlazione tra questi due fenomeni è confortata da studi e statistiche. D’altronde il DCA è spesso la risposta ad un trauma. È poi la  volta di alcune  ragazze che hanno dovuto lottare con i DCA. Una di queste ha ricordato l’importanza dell’attenzione dell’altro, l’importanza del parlare e del curarsi, l’importanza del volersi bene. Ha sostenuto con convinzione che l’anima ha bisogno di un luogo, e  questo luogo, senza ombra di dubbio, è in noi stessi,  siamo noi.

 Ivonne Fuschiotto

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *