Al “Calvino” di Città della Pieve gli studenti delle quinte del Liceo scientifico tradizionale e delle Scienze Applicate hanno incontrato, qualche giorno fa, grazie all’interessamento dalla Prof.ssa Daniela Locritani docente di scienze, esponenti di AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. La dottoressa Roberta La Starza, pievese, ricercatrice del Laboratorio di Medicina Molecolare, Istituto di Ematologia, dell’Università degli Studi di Perugia, spiega con enfasi il lavoro del ricercatore, ricorda che la ricerca è un lavoro di equipe e che quella legata al campo biomedico è sempre più gestita da donne. Il tema dell’incontro: “Biologia applicata alla diagnosi e cura dei tumori: medicina personalizzata”. Il cancro insorge perché ad un certo punto una cellula dell’organismo impazzisce, prolifera incontrollatamente, sopravvive a lungo, e invade uno o più organi. La ricerca ha fatto registrare immensi progressi ma non sempre è facile individuare l’errore, la mutazione genetica, che porta all’insorgenza del tumore, lo stesso metabolismo del paziente può essere una causa come pure l’inquinamento ambientale e lo stile di vita. Il suo lavoro, continua la ricercatrice, consiste nello studio di neoplasie del sangue, degli errori del DNA che fanno impazzire le cellule del nostro sangue. Esistono tumori e leucemie di mille forme diverse, è necessaria una ricerca personalizzata.
Occorrono all’incirca 40 anni di indagini per scoprire un farmaco intelligente. Ogni scoperta, ogni nuovo elemento di conoscenza è frutto di intenso lavoro. Oggi, ad esempio, la leucemia mieloide cronica, una delle prime neoplasie umane ad essere stata caratterizzata, è curabile in più del 90% dei paziente utilizzando una molecola che inibisce la crescita delle cellule tumorali poiché contrasta l’errore responsabile della malattia. Questa nuova terapia, definita molecolare o “target” è rivoluzionaria rispetto alla chemioteparia in quanto agisce selettivamente ed esclusivamente contro la cellula malata. La prevenzione riduce il rischio, la diagnosi di precisione con l’identificazione di marcatori molecolari fa la differenza; finalizzare la ricerca al malato, alla cura specifica, questa l’ultima sfida. La ricercatrice continua parlando di leucemia a cellule capellute, una malattia neoplastica molto rara, un’incognita fino al 2011 quando una metodica innovativa di sequenziamento DNA, grazie all’utilizzo di nuovi approcci tecnologici, ha consentito di scoprire una mutazione puntiforme a carico di un gene che, alterato, causa l’insorgenza della neoplasia. Anche in questo caso poi è stata prodotta una molecola che inibisce specificatamente l’effetto di questa mutazione consentendo un ottimo controllo della malattia. Per sconfiggere il cancro sono sempre più necessarie diagnosi precise e terapie personalizzate. Oggi in ematologia ed oncologia i farmaci agiscono sempre più in maniera specifica. Spesso si combinano approcci di cura combinata. Va ricordato comunque che la ricerca farmacologica di malattie rare non è facile, le case farmaceutiche non investono su malattie rare. In questo caso le onlus aiutano molto. Per la prevenzione occorre riconoscere l’importanza della familiarità, per esempio il melanoma è una neoplasia familiare. Fondamentali per la ricerca risultano le basi di bioinformatica. Importante che la ricerca si avvicini alla scuola ed agli studenti. Alto il coinvolgimento e l’interattività degli studenti, molti dei quali interessati in quanto già orientati verso facoltà mediche e biologiche. Finito l’incontro, a suggellare l’interessamento dei discenti, la ricercatrice è stata letteralmente circondata e chiamata a rispondere a specifiche domande finalizzate all’orientamento universitario. Presente all’incontro anche una volontaria AIRC che ha voluto sottolineare l’importanza di iniziative come questa per indirizzare sempre più studenti alla ricerca, estremamente utili per rendere il cancro sempre più curabile. Si è naturalmente voluto ricordare le tante iniziative messe in atto dall’Associazione per raccogliere fondi, mai troppi, da impegnare nella ricerca, come pure ringraziare soci, sostenitori e volontari AIRC. Più volte all’anno i volontari scendono in piazza per varie iniziative a livello nazionale (arance, azalee, cioccolatini). Ci sono poi una miriade di iniziative locali per la raccolta fondi, da quelle sportive a quelle culinarie, a quelle culturali, tanto per citare alcuni esempi. Tra i volontari anche Il “Calvino” con il Presidio del Volontariato “Insieme si può” che si impegna, ormai da tanti anni, nella distribuzione delle Arance della Salute. Anche quest’anno sono state vendute 196 reticelle per un incasso di 1.827 euro. Alcuni studenti hanno gentilmente commentato l’esperienza con parole assolutamente positive: Giacomo Lanzi “molto interessante, è entusiasmante vedere come le nozioni scientifiche che studiamo tutti i giorni possano essere utili per la risoluzione di problemi come le leucemie”; Luca Tittarelli “molto educativa, facilitante nella assimilazione di una parte della scienza che solitamente risulta di non facile comprensione”; Lorenzo Chianella “veramente interessante, sono riuscito a capire come funzionano certe malattie e come vengono curate. La parte relativa alle mutazioni, in particolare modo, mi è piaciuta molto, anche perché il mio percorso di studio mi ha aiutato a comprendere meglio”.
Un grazie particolare ad AIRC che alle sue attività ha voluto unire anche l’incontro con gli studenti.