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Aprile mese della prevenzione mondiale contro l’Ictus A.L.I.Ce. Città della Pieve propone camminate serali

Pubblicato da il 23 Aprile 2024

Aprile è il mese della prevenzione per l’ictus cerebrale in tutto il mondo, tantissime le iniziative per sensibilizzare su una malattia che può cambiare la vita improvvisamente e in modo determinante.

Il TGRLeonardo del 17 aprile ha dedicato all’ictus ed alle sue problematiche un interessante servizio da cui sono state tratte varie informazioni per la stesura di questo comunicato. del 17/04/2024

L’ictus è la seconda causa di morte in Italia, dopo le malattie ischemiche del cuore, e la prima per invalidità. Ogni anno si registrano 120mila nuovi casi.  L’ictus è una patologia cerebro-vascolare: si chiude un’arteria e non arriva sangue al cervello, ictus ischemico, si rompe un’arteria e il sangue stravasa nel cervello, ictus emorragico.

Un paziente su 4 muore a 100 giorni dall’insorgenza dell’ictus, mentre il 75% di chi sopravvive è costretto a convivere con forme di disabilità, nella metà dei casi così grave da determinare la perdita dell’autosufficienza.  L’insorgenza della malattia porta alla mortalità acuta immediata durante la degenza ospedaliera che è dell’ordine del 7/8%, seguita da una successiva mortalità nei due/tre mesi susseguenti che ammonta ad un ulteriore 17/18%.

Negli ultimi 20 anni i casi in media non sono aumentati a causa dell’incidenza della malattia sulle diverse fasce d’età. In quella più a rischio, che comprende gli over 50, è diminuita del 15%, nella fascia d’età più giovane, quella  tra i 20 e i 50 anni, nello stesso periodo di incidenza,  la malattia è aumentata di circa il 20%, a causa di un incremento dei fattori di rischio come l’ipertensione, il diabete, l’ipercolesterolemia,  l’obesità di  cui soffrono i giovani.

I corretti stili di vita, insieme al controllo clinico dei fattori di rischio come aritmie, ipertensione, diabete, indice di massa corporea, sono l’unico strumento efficace di prevenzione. Se controllassimo tutti i fattori di rischio modificabili potremmo addirittura ridurre l’incidenza della malattia dell’80/90%. Fondamentali per la sopravvivenza e per il recupero delle funzioni neurologiche del paziente, quando la malattia colpisce, sono le primissime ore. Le 224 Unità Ictus presenti in Italia, specializzate nel trattare la fase acuta, non sono distribuite in modo uniforme nel territorio nazionale determinando una discriminazione geografica nell’accesso alle cure. È stata stimata una media di 3.8 centri per un milione di abitanti in Italia, ma questa media implica che al Nord e al Centro ce ne siano 4.2/4.3 per un milione di abitanti, mentre al Sud 2.5.

Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia OdV, afferma “La nostra associazione è da sempre impegnata in campagne di informazione rivolte ai cittadini sulla conoscenza dell’ictus cerebrale e dei fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza. Ben l’80% di tutti gli episodi potrebbe essere evitato ed è fondamentale partire proprio dalla individuazione delle condizioni sulle quali si può intervenire, grazie a opportune modifiche nel proprio stile di vita e tenendo adeguatamente sotto controllo le patologie che ne possono essere causa”.

A.L.I.Ce. Nazionale quest’anno ha dedicato il mese di  Aprile alla fibrillazione atriale, uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza dell’ictus.  È  proprio la Fibrillazione Atriale (FA), aritmia cardiaca che colpisce nel nostro Paese quasi 1 milione di persone, la causa di circa il 20% degli ictus ischemici, ed è un valore fortemente sottostimato. Chi è affetto da FA vede aumentare di 4 volte il rischio di ictus tromboembolico, che risulta generalmente molto grave e invalidante perché l’embolo che parte dal cuore chiude arterie di calibro maggiore, con un danno ischemico a porzioni più estese di cervello; questa forma di ictus determina una mortalità del 30% entro i primi tre mesi dall’evento e lascia esiti invalidanti in almeno il 50% dei pazienti.

Risulta quindi di fondamentale importanza intercettare il più rapidamente possibile le persone con FA e stabilire una terapia anticoagulante per ridurre il rischio di ictus, una volta effettuata la diagnosi. Trattare la fibrillazione atriale è dunque tra le più efficaci strategie preventive che si possono attuare per mettere al sicuro il cervello dal rischio di avere un ictus.

Tenere sotto controllo FA, pressione arteriosa, colesterolo, glicemia e non fumare, non consumare alcolici in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un’attività fisica moderata e costante, seguire una dieta sana ed equilibrata riducendo il sale negli alimenti, monitorando il proprio peso sono  indicazioni fondamentali per la prevenzione dell’ictus cerebrale. Modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che ne possono essere causa, significa effettuare una prevenzione attiva per evitare l’ictus e le sue conseguenze.

A.L.I.Ce. Città della Pieve per favorire la prevenzione organizza una nuova iniziativa “Camminare insieme fa bene a cuore e cervello e aiuta a sorridere”, camminate serali il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 21.00 alle ore 22.00, a partire da lunedì 6 maggio 2024. Il gruppo sarà guidato da Silvano Bonomini, volontario di A.L.I.Ce. Punto di ritrovo: Monumento ai Caduti a Largo della Vittoria. Tutti possono partecipare: è necessaria solo l’iscrizione all’Associazione. Per iscriversi telefonare allo 0578 297091 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 11.30, oppure chiamare il numero 3408618537 o ancora  scrivere una mail ad aliceumbriapieve@tiscali.it 

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