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Coltivazione e riambientamento della cava di Cerreto di Panicale (PG) un danno al paesaggio umbro e agli interessi della collettività

Pubblicato da il 20 Settembre 2018

Perugia, 18 settembre 2018 – In occasione del procedimento amministrativo, al momento sospeso, per il rilascio dell’autorizzazione all’attività estrattiva della cava di calcare di Cerreto, Panicale (PG), la Presidenza FAI Umbria – con l’adesione di WWF OA (Organizzazione Aggregata) Provincia di Perugia, Italia Nostra Onlus – Sezione Perugia e Associazione “Gruppo Ecologista IL RICCIO”chiede alla Regione Umbria di negare la compatibilità ambientale alla coltivabilità del giacimento in quest’area, già gravemente danneggiata dalle escavazioni e da rimuovere dal Piano Regionale Attività Estrattive (P.R.A.E.). Si chiede, inoltre, di riconoscere l’area di Cerreto Alto e Monte Solare come sito di notevole interesse pubblico ambientale, paesaggistico e archeologico.

 Il progetto di “ricomposizione ambientale” nasconde sbancamenti di terreno e scavi, che vanno ad aggiungersi a quelli passati, ben visibili da Cortona, e contrasta con numerosi vincoli ambientali che tutelano questo luogo, a tutti noto dai dipinti di Pietro Vannucci detto “Il Perugino”:

– Vincolo paesaggistico-ambientale di cui alla Legge Galasso n° 431/1985 (Legge) e di cui all’art. 142 D.lgs. 42/20014.

– Vincolo archeologico diretto e indiretto, sulla zona sommatale dell’area interessata dall’attività estrattiva di cava (Monte Solare), quale “Zona di interesse archeologico”.

– Vincolo ex art. 136, comma 1, lettere c, d, D.M. 22/04/1966, area denominata – “Coste del lago Trasimeno e collina di Montalera”, dichiarata di notevole interesse pubblico.

– Vincolo ex art. 136, comma 1, lettere c, d, D.M. 28/09/1967, ambito denominato “Centro storico e dintorni”.

– Vincolo in itinere denominato “Alture Meridionali del Trasimeno”.

– Aree di interesse archeologico definite vincolate.

– Vincolo ex art. 142, lettera g, del D.lgs. n. 42 del 2004, “i territori coperti da foreste e da boschi…”.

– La cava insiste inoltre nel Parco Regionale del Lago Trasimeno, che ricomprende tutto l’ecosistema lacustre.

– Le visuali panoramiche con struttura aperta verso il bacino del Lago.

– Tutta l’area a valle del Monte Solare è di particolare interesse agricolo e oggi a valle del Monte Solare vengono praticate colture biologiche e di pregio.

– La nuova viabilità prevista dal progetto interessa l’area del sito ZSC IT5210028, “Boschi e brughiere di Panicarola” e interessa la viabilità storica;

– La cava è prossima al Sito ZSC IT5210026 “Monti Marzolana-Montali” e alla Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT 5210070 Lago Trasimeno.

– Nell’area di Cerreto Alto insiste pure il “tracciato di collegamento locale di particolare interesse storico (già noto nel XIV Sec.)”.

– Risulta addirittura presente un pozzo di acqua minerale, con il pericolo concreto che la cava possa essere in connessione con la falda.

Il giudizio negativo della Regione, auspicato dalle associazioni, permetterebbe la salvaguardia della qualità e della quantità delle risorse naturali che potrebbero essere compromesse dalla ripresa dell’attività estrattiva, dal suolo all’acqua fino all’ambiente e al paesaggio e rappresenterebbe un passo avanti verso la tutela e la valorizzazione del territorio umbro.

 Presidenza FAI Umbria

WWF OA (Organizzazione Aggregata) Provincia di Perugia

Italia Nostra Onlus – Sezione Perugia

Associazione “Gruppo Ecologista IL RICCIO”

 

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