Dalla conferenza sul lupo tenutasi a Chianciano Terme nello scorso mese di febbraio, sono emerse verità diverse da quanto spesso si è soliti leggere sui giornali.
L’intervento del dott. Davide Palumbo, da anni appassionato studioso di questo animale, ha sfatato falsi miti, bizzarre opinioni, infondate informazioni, quali: pericolosità, percezione del numero e reintroduzione.
Checché ne dica la stampa, che da decenni ne articola il pericolo, il rischio per le persone sembrerebbe inesistente, tant’è che le statistiche non rilevano, nel mondo contemporaneo, attacchi all’uomo da parte del lupo.
Dalla diffusione di false informazioni ne consegue un rischio altamente percepito, da parte della popolazione, quanto infondato. I lupi anche se si avvicinano ai centri abitati non attaccano l’uomo, il lupo ha paura dell’uomo, se lo incontra scappa, e comunque fa di tutto per non imbattersi in quello che è il suo principale nemico.
Non si segnalano episodi di attacchi ad esseri umani dalla metà dell’Ottocento, ne consegue che si può girare tranquillamente, senza alcuna paura. Vederlo è molto difficile, il lupo è bravissimo a non farsi notare, è un animale fantasma. In compenso lui ci tiene sempre sott’occhio: segue le nostre mosse, proprio per evitare ogni contatto.
Nel conflitto di carattere culturale uomo-lupo a rimetterci, dati ancora una volta statistici, è sempre il lupo.
Occorre comunque ricordare che si tratta pur sempre di un predatore a tutti gli effetti del quale è bene avere riguardo.
Sul numero degli esemplari presenti in Italia si è sentito di tutto, si stima che, effettivamente, potrebbero esservi, nella nostra nazione, tra i 2 o 3.000 lupi.
Il racconto della reintroduzione poi è una vera e propria fake news, in Italia non c’è mai stato, contrariamente a quanto riportato dai media.
Sulla stampa gli articoli contro questo animale sono crescenti, talvolta ricamati ad arte; si rileva, da parte degli esperti intervenuti, un procurato allarme ingiustificato.
Il bracconaggio uccide ben più del 20% dei lupi e va fermato.
Paura ed ignoranza creano solo confusione, informazione e conoscenza invece attenuano sicuramente il fenomeno. Occorre un approccio diverso alla tematica, l’uccisione dei lupi, le ronde ecc., sono un modo assolutamente errato di affrontare il problema, dobbiamo invece organizzarci frapponendo ostacoli commisurati.
I rimedi: cani addestrati e recinzioni adeguate salvaguardano da tutti i predatori.
Nessuno nega che un lupo, o meglio un canide, un predatore, per un allevatore sia un problema.
È altrettanto vero che c’è disparità per copertura dei danni da regione a regione. Sono necessarie linee guida nazionali, che tutte le regioni devono rispettare ed adottare, per evitare, come spesso è accaduto, che in una regione ci si comporti in un modo e magari in quella limitrofa in un altro.
Per i risarcimenti è bene parlare di canidi in quanto non è facile, neanche ad esperti, stabilire la reale presenza di lupi, molto simili a determinati cani, per esempio i cani lupo cecoslovacchi (CLC).
È difficilissimo avere la certezza di essere in presenza di un lupo, sarebbe bene consigliare ai possessori di cani lupo cecoslovacchi di munire i propri cani di collari ben visibili per non incorrere in scambi a volte fatali.
Il lupo ha il suo ruolo e non si può pensare di sterminarlo, non c’è predatore del lupo, il lupo è predatore di se stesso, si uccidono tra di loro quando si evidenziano squilibri, come per esempio difficoltà di approvvigionamento alimentare, di prede.
Il lupo anche se ha caratteristiche ben definite, è bene ripeterlo, non è facile da riconoscere.
Gli ibridi di prima generazione, “mezzo cane mezzo lupo”, sono rarissimi; in genere si trovano ibridi introgressi, ovvero lupi con una percentuale minima di DNA di domestico in conseguenza di episodi di ibridazione che risalgono a diverse generazioni fa. Il comportamento di questi individui è del tutto simile a quello dei lupi “puri”.
Il lupo si incrocia con varie razze di taglia compatibile, l’accoppiamento più frequente è con il pastore tedesco.
Il lupo è un animale molto versatile si trova in spiaggia come ad alta quota, non c’è un territorio a lui non idoneo.
Quando si pensa di aver visto un lupo spesso si tratta di un cane lupo cecoslovacco o simile, inoltre l’impronta di un lupo e di un cane compatibile è uguale, identica per questo in alcune regioni il risarcimento per danni è giustamente riconosciuto per i canidi.
Non tutti i lupi cacciano allo stesso modo e non sempre i lupi sono in branco. Il cinghiale è la prima preda del lupo, come pare lo siano le nutrie lungo il Po.
Scienza ed esperienza devono andare insieme di pari passo, come pure il risarcimento e la prevenzione.
Sui rimedi, è sceso nel dettaglio Simone Santarelli del Centro Cinofilo Martinelli di Corciano Perugia, specializzato nella formazione di cani da guardia per greggi e mandrie.
Il suo intervento è legato alla lunga esperienza nel settore, ed anche lui rimarca quanto sia difficile distinguere un lupo da un cane, consolidando il concetto che non è possibile fornire soluzioni ponderate senza commisurate conoscenze.
I lupi non lasciano le carcasse non finite, non uccidono per sfregio, predano soprattutto cinghiali, caprioli, cervi e solo in rare occasioni animali domestici, anche se può capitare che un branco attacchi un gregge di pecore.
Soluzione pratica reale, sostenibile: utilizzare cani pastore, maremmano abruzzese selezionato, in grado di pattugliare un’area vastissima; è ormai un dato certo che le aggressioni a greggi o mandrie controllate da questi cani sono pressoché inesistenti ed il loro costo di gestione oltretutto non è elevato.
Altro elemento di tutela, le recinzioni che, per essere efficaci, devono avere peculiari caratteristiche, per questo si rimanda, per chi fosse interessato ad approfondire, ad Alessandro Bischeri tel.3401989620, e-mail alessandrobischeri@gmail.com
Con le due immagini sottostanti vogliamo dimostrare come non sia facile distinguere un lupo da un cane lupo cecoslovacco