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Salci: il piccolo borgo morente che potrebbe tornare a nuova vita

Pubblicato da il 4 Settembre 2019

Con un finanziamento del Mibac di circa 185 mila euro, sembra iniziare un percorso di recupero per questo borgo fortificato posto nel comune di Città della Pieve

Con un finanziamento di 185.550 euro, che il Mibac ha recentemente destinato al consolidamento e agli interventi antisismici da attuare sulla Chiesa di San Leonardo, per il piccolo borgo di Salci, posto nel comune di Città della Pieve, sembra davvero iniziare quel percorso di recupero che tutti auspicavano da tempo; in special modo i salcesi, ormai spagliati in tutto il mondo. Salci, infatti, è ormai un borgo completamente disabitato e i suoi abitanti si sono pian piano trasferiti altrove. Per vari motivi, tra cui antiche vicissitudini politiche, altre legate allo studio, al lavoro e al ricongiungimento con affetti lontani, molti abitanti di Salci si sono così ritrovati a condurre la loro esistenza lontano; ma tutti continuano a mantenere un legame affettivo fortissimo con il luogo in cui sono nati e cresciuti. E così ogni tanto si ritrovano per ricordare, per rivivere storie e anche per cercare di cambiare la sorte di Salci, che negli ultimi anni sembrava ormai destinata alla distruzione. Uno di questi tradizionali incontri si è svolto qualche giorno fa nella zona di Villalba, non lontano da Salci; e tra i partecipanti c’era anche il nuovo Sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, e uno di quei salcesi che dopo essere andato via è diventato famoso: il Colonnello Mario Giuliacci, ormai notissimo come meteorologo e divulgatore di fama internazionale.

Oltre ad essere motivato dal senso di appartenenza e dal desiderio di condividere i ricordi, questo incontro ha avuto in qualche misura la fisionomia di una vera riunione operativa, visto che il sindaco Risini ha anche parlato delle buone intenzioni dell’Amministrazione Comunale riguardo a Salci, un luogo che negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé vista l’attenzione che ha destato in vari ambienti. Tra questi, la scuola: l’Istituto Professionale del “Calvino” con il Libro “Salci nel ricordo dei suoi abitanti”, che ha avuto, tra l’altro, il valore aggiunto di far rincontrare molti dei vecchi abitanti; il FAI: Salci è Luogo del Cuore su segnalazione dell’attore-regista Carlo Verdone; Italia Nostra locale e nazionale: Salci è nella Lista Rossa dei beni da difendere; e inoltre la Presidente, Mariarita Signorini, ha fatto visita a Salci con giornalisti e operatori per un servizio di RAI2 Dossier – non ancora andato in onda – sulla salvaguardia dei borghi italiani in pericolo. Non sono poi mancate le attenzioni della Soprintendenza dell’Umbria e quella del Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, che sta cercando, insieme ai salcesi più attivi, di non far calare il livello di attenzione su questo gioiello, uno dei beni del nostro Paese che necessita di essere tutelato in tempi brevi per non andare completamente perduto.

Adesso, dopo tante voci che si rincorrono negli ambienti più disparati, sembra che qualcosa si stia muovendo davvero; e un segnale concreto è dato dal finanziamento del Mibac. L’augurio è che a questo intervento ne seguano presto altri e si vada avanti con ben altri lavori dal carattere risolutivo, che possano concretizzare l’affetto che i salcesi nutrono per il loro borgo; un affetto che non aleggia solamente tra le vecchie mura diroccate di Salci, ma che, travalicando questo territorio, sta riavvicinando alle loro radici anche molti che sono andati via e hanno ormai il loro presente altrove; come, ad esempio il nutrito gruppo di quelli che giusto un secolo fa “emigrarono” a Chianciano, facendosi  pionieri-imprenditori del fenomeno turistico termale che lì iniziò nel primo ventennio del ‘900.

Luigi Pagnotta

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