Chiara Scifi nasce ad Assisi nel 1194. La sua è una famiglia nobile e ricca. All’età di dodici anni resta colpita dal gesto di Francesco che nella pubblica piazza riconsegna tutti i suoi vestiti al padre per iniziare il suo cammino di santità.
La giovane, la notte della Domenica delle Palme dell’anno 1112, scappa di casa per raggiungere la Porziuncola, dove si ritrovano Francesco e i suoi frati che l’accolgono, la rivestono con un saio da penitente e le tagliano i capelli. Successivamente la portano al monastero benedettino di S.Paolo a Bastia Umbra. Inutili tutti i tentativi del padre per farla desistere dal suo proposito.
Poco dopo si rifugia in un piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, appena ristrutturata da Francesco. Chiara viene raggiunta dalla sorella Agnese e da gruppi sempre più numerosi di ragazze. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti. Saranno per sempre note come “Clarisse”.
Papa Gregorio IX concede loro il “privilegio della povertà”, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
Durante i 42 anni trascorsi all’interno del monastero di San Damiano, Chiara si distingue per la grande fede e per il valore dato alla preghiera e alla vita contemplativa. Riesce a rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e sgradevoli, senza perdere il sorriso.
Chiesa e convento di S.Lucia [in Città della Pieve ]
(da “Nella Patria del Perugino” di Mons.Fiorenzo Canuti)
Al tempo di S.Francesco, nella località dove oggi sorge il Convento di S.Lucia, esisteva un piccolo luogo, non sappiamo se di Religiosi o di Religiose Benedettine. Ci sembra di vedere un avanzo dell’edificio d’allora in quelle finestre a pieno centro, che si vedono ad oriente, camminando per la passeggiata pubblica verso i Cappuccini, ed in altre della stessa forma che sono rimaste chiuse in un muro del fabbricato interno.Circa la metà del secolo XIII, col prodigioso espandersi delle comunità francescane, molti edifici che erano già dell’Ordine dei Benedettini, passarono ai frati e alle monache di S.Francesco. Il nostro Monastero è uno di questi, per quanto manchino documenti onde precisare questo passaggio. Abbiamo tuttavia la certezza che il 9 agosto 1252, le figlie di S.Chiara già l’occupavano, perché Innocenzo IV, con questa data, concesse loro la Regola, che si conserva gelosamente custodita dalle Monache in una Bolla in pergamena, diretta “alla Badessa e Suore rinchiuse di S.Lucia del Prato di Castel della Pieve Diocesi di Chiusi dell’Ordine di S.Damiano”. Se dunque erano “rinchiuse” nel 1252, il fabbricato esisteva. La Bolla è data da Perugia e contiene, parola per parola, la Regola, conforme a quella che il Cardinale Ugolino, poi Gregorio IX, aveva dato nel 1219, alle Monache di S.Damiano d’Assisi, prima ancora che Urbano IV riunisse nel 1263 tutte le comunità, sorte fino allora, sotto una Regola comune e sotto l’unica denominazione di “Clarisse”…