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Il Gruppo
Ecologista “Il Riccio” con il patrocinio del Comune di Città della Pieve e in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio”, nell’ambito dei “Venerdì della Biblioteca”, organizza, il 21 giugno alle ore 17.00 presso
la Sala delle Muse di Palazzo della Corgna a Città della Pieve, l’incontro
“Alla riscoperta del territorio – Le più profonde radici del paesaggio antropico e della cultura agro-alimentare
dell’Umbria occidentale… storie di popoli, culture e colture migranti!”.
Una conferenza con presentazione
multimediale tenuta da Angelo Barili, naturalista e curatore delle collezioni
zoologiche della Galleria di Storia Naturale del CAMS, Centro di Ateneo per i
Musei Scientifici, dell’Università degli Studi di Perugia.
La particolarità delle immagini, la
suggestioni delle parole, di cui Angelo è maestro, sono preludio di un
pomeriggio estremamente interessante, che guida alla scoperta e riscoperta del
nostro territorio e non solo, sicuramente da non perdere.
La cittadinanza è caldamente
invitata a partecipare.
Alla fine della presentazione sarà
possibile visitare il Museo di Storia Naturale e del Territorio, al Piano
Nobile di Palazzo della Corgna, guidati
da esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”.
Esperienza
singolare e interessantissima quella chiesta dal liceo Musicale “Italo Calvino”
al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un sabato mattina di musica, cultura, arte,
trekking su Città della Pieve.
Un lavoro
particolarmente curato quello dei docenti: Francesca Boccacci, Cosimo
Azzinnari, Pedro Spallati, Pierluigi Bastioli, Valeria Puletti, Paolo Manetti,
Emiliano Leonardi, Giacinta Simon e degli studenti delle classi prima e seconda
del Musicale che hanno suonato
magistralmente ottoni, chitarre, percussioni, sax, violoncello e cantato in
modo impeccabile sia in assoli che in cori per canti popolari e non.
Oltre alla
parte musicale eseguita in luoghi interessanti dal punto di vista ambientale,
architettonico, artistico, le “lezioni”
del Prof. Riccardo Testa del Gruppo Ecologista, su storia, arte, ambiente che
hanno affascinato i presenti.
Brani e canti
particolari, in alcuni casi con insoliti
strumenti musicali, sono stati eseguiti
alla Fonte Trova, una della Fonti storiche di Città della Pieve, con il
Giardino Comunitario del Frutti “riTROVAti” realizzato e curato dal Gruppo
Ecologista “Il Riccio”; nelle suggestive aree
verdi del Castelluccio Palusse, una residenza voluta da Vittoria
Guerrieri, figlia morganatica del Re Vittorio Emanuele II di Savoia e di Rosa
Vercellana, la bella Rosina, dove ha vissuto con De Simone Paolo, di qui il nome
Palusse, le cui collezioni di semi e non
solo sono conservate al Museo di Storia Naturale e del Territorio, gestito dal
Gruppo Ecologista “Il Riccio”; in piazza
Matteotti all’interno del mercato settimanale, tra banchi e acquirenti;
all’Oratorio dei Bianchi di fronte al famoso dipinto del Perugino “L’Adorazione
dei Magi”; all’Oratorio di San Luigi, attiguo all’Istituto Professionale per i
Servizi Commerciali.
La classe prima
di questo Istituto ha seguito il gruppo itinerante mostrando interesse, estrema
compostezza e ammirazione.
Nei luoghi più
affollati non è mancata l’attenzione e la curiosità di passanti e lavoratori.
Un’esperienza
formativa per tutti, sotto vari aspetti, che sicuramente uscendo dalle aule
scolastiche porta con sé un suggestivo
soffio di bellezza, raffinatezza, cultura.
Un’esperienza
da ripetere e incentivare, il Gruppo Ecologista “Il Riccio” si dichiara già
disponibile.
Grazie alla
scuola e a tutti quei soggetti che hanno
contribuito a rendere possibile questo evento che ha toccato anche altri luoghi
suggestivi come l’incantevole vista sulla Val di Chiana dalla passerella a
ridosso della Chiesa di San Pietro che conserva al suo interno un altro dipinto del Perugino, il cui ultimo
restauro è stato effettuato grazie all’interessamento dell’Istituto
Professionale per i Servizi Commerciali di Città della Pieve; sul lavoro di
restauro, seguito dagli studenti, è stata realizzata una brochure:
Restauro di un’opera: “Sant’Antonio Abate tra i Santi Marcello e
Paolo” Chiesa di San Pietro Città della Pieve, consultabile anche online.
È ormai consuetudine per A.L.I.Ce. di Città della Pieve, alla fine dell’anno
scolastico, premiare gli studenti che si sono distinti nell’ambito del
volontariato. Il bando di concorso “Una rosa… rinascerà” è nato nel lontano
2016, con lo scopo di riconoscere il
valore della solidarietà nelle giovani generazioni, per volere di Franco
Pilato, un amico di A.L.I.Ce., che ha voluto devolvere i proventi del suo
omonimo libro, accresciutisi nel tempo grazie al contributo annuale di Allianz
e agli introiti della distribuzione di altri due libri, uno sempre di Franco
Pilato “Vita contadina” e un altro
“Nostalgie” di Giovanni Baccelli. Sono state istituite così due borse di studio
del valore di € 250,00 ciascuna, destinate a studenti dell’Istituto Comprensivo
“Pietro Vannucci” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”. Ogni
anno una vera e propria festa che coinvolge oltre agli studenti anche docenti,
capi di Istituto, personale amministrativo e genitori. Presente, come sempre,
il Sindaco di Città della Pieve che affianca ogni anno il Presidente di
A.L.I.Ce. Guerrino Bordi e Franco Pilato, e che come rappresentante della
comunità ha ringraziato i premiati per l’impegno e l’esempio che danno alla
propria comunità scolastica e non solo.
Un riconoscimento al ruolo educativo della scuola e delle
famiglie nelle crescita dei giovani è stato sottolineato in più momenti.
Ad individuare i premiati i Collegi Docenti degli Istituti
scolastici interessati dal Bando.
Le cerimonie, una per ogni Istituto, hanno avuto luogo il
31 maggio.
L’Istituto
Comprensivo “Pietro Vannucci” ha deliberato la candidatura della classe IV B
della scuola Primaria di Città della Pieve con la seguente motivazione: Durante
i quattro anni di scuola, gli alunni della classe quarta B hanno instaurato un
clima di fiducia ed accoglienza, mostrandosi sempre aperti ed inclusivi,
soprattutto verso i compagni con esigenze particolari. Prendendosi cura degli
altri e rispettandone la diversità, ogni allievo ha contribuito alla
costruzione di relazioni basate sul rispetto reciproco. Grazie alla
collaborazione e al supporto vicendevole, si è formato un gruppo coeso e
solidale, in cui ciascuno mette a disposizione i propri talenti e risorse per
il bene comune. In questo contesto, la diversità è vissuta come un’opportunità
per coltivare legami di vera amicizia e favorire la crescita individuale e
collettiva.
Il premio sarà
destinato a coprire le esigenze della classe.
L’Istituto Superiore “Italo Calvino” ha
individuato la studentessa Caterina Carusi della classe IV del Liceo
Linguistico, componente del Presidio del Volontariato “Insieme si può” con la
seguente motivazione: Per aver
contribuito fattivamente alle attività del Presidio del Volontariato “Insieme
Si Può” dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Calvino”, ricoprendo
incarichi di responsabilità e coordinamento.
Ha condiviso
appieno i valori del Presidio, impegnandosi per coinvolgere attivamente gli
altri studenti alle varie iniziative intraprese.
Responsabile e
entusiasta ha messo le sue competenze a servizio degli altri, guadagnandosi la
fiducia degli studenti e quella delle docenti referenti del progetto.
Questa
mattina Caterina è stata festeggiata dai docenti referenti del Progetto, dai
componenti del Presidio, in suo onore anche piacevoli e coinvolgenti momenti
musicali.
Un
video preparato dai ragazzi per illustrare le attività del Presidio: vendite
solidali, volontariato alla Residenza Protetta “Creusa Brizzi Bittoni”, letture
presso la Biblioteca Comunale “Francesco Melosio” per i bambini della Primaria,
ha piacevolmente sorpreso gli ospiti, che hanno rimarcato l’importanza di
questi aspetti dell’educazione.
A
guidare il Presidio la Prof. ssa Maria
Carla Mancini coadiuvata dai colleghi Giacomo
Barneschi, Alessia Fratini, Luisa Vitali e Monica Busti.
Realtà
consolidata quella del Presidio “Insieme si può”, operante dal lontano 2010
all’interno del “Calvino”, sui Presidii ed in particolare sulle attività del
“Calvino” è uscito qualche anno fa un libro edito dal Cesvol –
Editoria Sociale Perugia “I
Giovani raccontano il Volontariato” consultabile online.
Un
grazie da parte di A.L.I.Ce. di Città della Pieve alle due realtà scolastiche
che, con grande impegno, tengono viva e coltivano la solidarietà verso gli
altri, l’amore per il prossimo vicino e lontano senza alcun tipo di differenza,
anima di quella “cittadinanza attiva” di cui si ha sempre tanto bisogno e è
garanzia di concreta consapevolezza.
Enrico Squazzini ha presentato a
Città della Pieve il suo libro “La lunga storia del fiume Nera – Cronaca di una
scoperta scientifica”, risultato di un approfondito studio geologico condotto
sul territorio: una dissertazione interessantissima durante la quale il
pubblico presente ha potuto assistere all’evoluzione geologica di questo corso
d’acqua. La ricostruzione
della storia del fiume Nera ha permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti
del territorio umbro e di capire le profonde trasformazioni ambientali avvenute
nel corso del tempo. Un fiume è un elemento estremamente dinamico, nel tempo si
trasforma cambiando la sua posizione e la fisionomia rispecchiando l’evoluzione
geologica, si dice infatti che il fiume modelli letteralmente le forme del paesaggio.
In
questa ricostruzione non poteva mancare un cenno ad Antonio Verri, un illustre pievese
dell’Ottocento (1839 – 1925) discendente della storica famiglia milanese,
geologo, paleontologo, ingegnere idraulico. La sua grande passione per la
geologia nacque durante un’escursione in battello lungo il corso del fiume
Tevere per motivi professionali, durante la quale sentì la necessità di
approfondire i caratteri geologici dell’intero bacino fluviale. Verri dedicò la
sua attenzione ai territori dell’Umbria e del Lazio e alla sua Val di Chiana
disquisendo sui temi di stratigrafia, geologia applicata e dei caratteri
preistorici del territorio umbro. Nella seconda metà dell’Ottocento gettò le
basi per le ricerche geologiche nei territori dell’Appennino centrale. Pubblicò oltre 110 lavori, in prevalenza sui
temi dell’ingegneria idraulica e della geologia, sul Monte Amiata e sui Fiumi
Tevere e Velino, ai quali associò la caratterizzazione della Cascata delle
Marmore. Raccolse molto materiale scientifico e bibliografico che donò a
diverse istituzioni. Una parte rilevante della sua collezione è conservata
presso il “Museo di Storia Naturale e del Territorio” di Città della
Pieve, gestito per conto del Comune dal Gruppo Ecologista “Il Riccio” che ha
organizzato, unitamente alla Biblioteca “Francesco Melosio”, l’incontro con
Enrico Squazzini. Numerosi scritti di Antonio Verri, presenti nella Biblioteca
di Città della Pieve, erano in mostra nella Sala Grande di Palazzo della Corgna
durante la presentazione del libro. Le lucide intuizioni dell’approccio
geomorfologico di Verri, afferma Squazzini, aprirono la strada per il corretto
inquadramento delle trasformazioni territoriali avvenute durante l’evoluzione
di questo settore della catena appenninica. Egli infatti si dedicò molto allo
studio dell’idrografia superficiale ipotizzando per primo che nel Pliocene il
fiume Velino sfociasse nell’antico Mar Tirreno dal settore meridionale della
depressione di Rieti. Percepì che la conformazione di quel paesaggio fosse il
risultato dell’evoluzione geodinamica dell’Appennino e come i fenomeni
geologici e le modificazioni della crosta terrestre influenzassero il corso
delle acque superficiali incanalate. Pur non riuscendo ad elaborarne i
dettagli, il Verri intuì, sostiene Squazzini, che il fenomeno della caduta
d’acqua alle Marmore fosse molto antico. Egli sosteneva che si fosse formato
già durante il Pliocene per la «rottura che staccò i monti di Pennarossa da
quelli di Marmore per cui le acque stagnanti del Velino si precipitarono dal ciglione
di Marmore» formando la cascata. Squazzini dice che questa visione anticipa, in
qualche modo, l’impostazione che viene fornita dalla geologia moderna che lega
l’evoluzione del settore occidentale dell’Appennino centrale ad una tettonica
di tipo distensivo.
Recenti indagini scientifiche hanno
consentito di accertare l’origine fluviale delle coltri sedimentarie
distribuite nell’area situata ad Est del bacino di Terni e a Nord del bacino di
Rieti. La ricostruzione della storia del fiume Nera, continua Squazzini, ha
permesso di scoprire aspetti finora sconosciuti del nostro territorio. La
formazione e l’evoluzione dei grandi bacini intermontani di Rieti e di Terni
hanno influenzato profondamente la storia dei fiumi Velino e Nera e i loro
stretti rapporti geologici hanno determinato la formazione di importanti
emergenze naturalistiche come la Cascata delle Marmore.
L’antichità dell’ambiente della
Cascata delle Marmore, prosegue Squazzini, si deduce dal modello di
accrescimento dello sbarramento travertinoso formatosi all’interno del letto
del fiume Velino: un modello di accrescimento particolarmente complesso legato
al fenomeno della vaporizzazione delle acque ad elevata turbolenza. L’ambiente
delle rapide, infatti, è composto da una moltitudine di situazioni estremamente
variabili nel tempo a seconda dei
sedimenti e dei detriti che si accumulano sulla superficie di scorrimento delle
acque. Il tipo e la quantità di questi materiali dipendono dal regime delle
acque, dalla stagionalità e dalle morfologie del substrato in costante
evoluzione.
Una lunga storia che va dal
Pleistocene Inferiore, cioè da 2,2 milioni di anni fa, fino ai nostri giorni,
in cui il fiume Nera continuerà ad essere un tributario del fiume Velino,
fenomeno che attualmente avviene di fronte ad una cascata alta 165 metri.
Le recenti scoperte scientifiche ci
consentono, conclude Squazzini, di comprendere ancora meglio la natura del
nostro territorio. L’ambiente in cui
viviamo è in continua evoluzione e conoscere le modalità con cui esso si
modifica nel tempo ci permette di pianificare meglio il nostro futuro.
Inquadrare i meccanismi che regolano il nostro mondo ci consente di continuare
a convivere con le rigide ed insindacabili leggi della natura.
Alla fine dell’incontro i presenti
sono stati guidati alla scoperta del Museo di “Storia Naturale e del
Territorio” con le sue varie, ricche, interessanti e particolari collezioni tra
cui quella di Antonio Verri.
Passeggiata musicale mattutina attraverso luoghi di interesse storico-artistico e paesaggistico
Iniziativa dell’Istituto “Italo Calvino” di Città della Pieve
Un’iniziativa particolare quella proposta dal
“Calvino” di Città della Pieve al Gruppo Ecologista “Il Riccio”: un trekking
cittadino tra arte e musica. Gli studenti del Liceo Musicale seguiti da classi
di altri indirizzi, per sabato 11 maggio hanno organizzato un trekking musicale
che toccherà chiese e edifici storici, di cui
il professor Riccardo Testa del “Riccio” presenterà alcune peculiarità e
caratteristiche.
L’evento che ha ottenuto il
patrocinio dell’Amministrazione Comunale, partirà dall’Istituto “Calvino”, in
Piazza Unità d’Italia, alle ore 9.00 e
proseguirà per la Fonte Trova, una delle tre Fonti Storiche della città, dove
“Il Riccio” ha impiantato il Giardino dei Frutti “riTROVAti” con più di
cinquanta alberi da frutto e un’aiuola per gli insetti impollinatori, per
salire poi al Castelluccio Palusse, con i suoi spazi verdi e serre curate da un gruppo di integrazione
sociale su Progetto dell’Unione dei Comuni, gestito dalla Cooperativa
“Frontiera Lavoro” ed esperti del Gruppo Ecologista “Il Riccio”. Da qui si
prosegue, per un bel tratto, con il trekking fino ad arrivare alla Chiesa di
San Pietro che accoglie il dipinto del Perugino, restaurato più di un decennio
fa, grazie all’interessamento del
“Calvino”, indirizzo Professionale – Servizi Commerciali. Il gruppo itinerante
continua poi il suo cammino per le vie cittadine toccando Palazzo della Corgna
e la Cattedrale, per dirigersi quindi,
infiltrandosi tra i banchi del mercato settimanale, alla Rocca Medioevale e
all’Oratorio di San Bartolomeo noto per il particolare affresco del Refettorio
o Sala Capitolare, “Il Pianto degli Angeli”, da qui si scende all’Oratorio dei
Bianchi famoso per l’ “Adorazione dei Magi” di Pietro Vannucci. Ultime due
tappe le Chiese di Santa Maria Maddalena e di San Luigi. In cinque dei luoghi
toccati, Fonte Trova, Castelluccio Palusse, Rocca, Oratorio dei Bianchi, Chiesa
di San Luigi, gli studenti effettueranno brevi performance musicali.
La singolarità dell’iniziativa
merita l’interesse della cittadinanza
Presentazione a Città della Pieve del libro “La lunga storia del fiume Nera”
Il Gruppo
Ecologista “Il Riccio” in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco
Melosio“ di Città della Pieve organizza, nell’ambito dei “Venerdì della
Biblioteca”, la presentazione del libro
“LA LUNGA STORIA DEL FIUME NERA –
Cronaca di una scoperta scientifica” di e con Enrico Squazzini, Sala
Grande – Piano Nobile – Palazzo della Corgna, ore 16.30, venerdì 10
maggio.
L’autore
dialogherà con il pubblico su osservazioni, analisi geomorfologiche e
sedimentologiche nel territorio intorno alla
Cascata delle Marmore, territorio
studiato, descritto e analizzato
anche dal pievese Antonio Verri che nell’Ottocento gettò le basi della
ricerca geologica nell’Appennino centrale.
Sarà possibile
ammirare anche alcuni scritti del Verri, conservati nella Biblioteca Comunale, che verranno
esposti per l’occasione.
L’autore si
servirà di diapositive per rendere più attraente e piacevole la
trattazione. Immagini incantevoli di
questo territorio sicuramente affascinante per storia e bellezze, un’avventura
da percorrere certi di essere arricchiti culturalmente e scientificamente sulle
trasformazioni che hanno interessato e interessano l’Umbria meridionale, di cui
saranno svelati dettagli inediti.
Vista la
specificità della trattazione e l’attenzione alle bellezze naturali e
paesaggistiche di una parte della nostra Regione, contiamo sulla numerosa presenza di pubblico.
Alla fine della
presentazione del libro sarà possibile visitare, con guide esperte, il Museo di
Storia Naturale e del Territorio, ospitato nello stesso Palazzo, ricco di
collezioni tra cui quella di Antonio Verri, molto apprezzato dai visitatori che
si fanno sempre più numerosi.
Il Museo
gestito, per volere dell’Amministrazione Comunale, dai volontari del Gruppo Ecologista
“Il Riccio”, a ingresso libero, è aperto tutti i fine settimana e in occasione
delle festività.
A Città della Pieve singolare performance per omaggiare le Arti, sostenere le donne, difendere l’ambiente e i diritti umani
Da un’idea della musicista Rita Cucè giovedì 2 maggio al Teatro degli Avvaloranti una grande serata di spettacolo per dire “no alla violenza femminile”
Il Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve
comunica che sabato 27 aprile alle ore 16.30 presso i locali della Rocca, a
Città della Pieve, avrà luogo l’Assemblea annuale dell’Associazione. Si invita
la cittadinanza interessata a partecipare. Potrà votare solo chi è in regola
con il tesseramento per l’anno 2024, sarà comunque possibile, per chi lo
volesse, con un piccolo contributo, rinnovare l’iscrizione o iscriversi per la
prima volta.
Aprile è il
mese della prevenzione per l’ictus cerebrale in tutto il mondo, tantissime le
iniziative per sensibilizzare su una malattia che può cambiare la vita
improvvisamente e in modo determinante.
Il TGRLeonardo
del 17 aprile ha dedicato all’ictus ed alle sue problematiche un interessante
servizio da cui sono state tratte varie informazioni per la stesura di questo
comunicato.
del 17/04/2024
L’ictus è la seconda causa di
morte in Italia, dopo le malattie ischemiche del cuore, e la prima per
invalidità. Ogni anno si registrano 120mila nuovi casi. L’ictus è una patologia cerebro-vascolare: si
chiude un’arteria e non arriva sangue al cervello, ictus ischemico, si rompe
un’arteria e il sangue stravasa nel cervello, ictus emorragico.
Un paziente su 4 muore a 100
giorni dall’insorgenza dell’ictus, mentre il 75% di chi sopravvive è costretto
a convivere con forme di disabilità, nella metà dei casi così grave da
determinare la perdita dell’autosufficienza.
L’insorgenza della malattia porta alla mortalità acuta immediata durante
la degenza ospedaliera che è dell’ordine del 7/8%, seguita da una successiva
mortalità nei due/tre mesi susseguenti che ammonta ad un ulteriore 17/18%.
Negli ultimi 20 anni i casi in
media non sono aumentati a causa dell’incidenza della malattia sulle diverse
fasce d’età. In quella più a rischio, che comprende gli over 50, è diminuita
del 15%, nella fascia d’età più giovane, quella
tra i 20 e i 50 anni, nello stesso periodo di incidenza, la malattia è aumentata di circa il 20%, a
causa di un incremento dei fattori di rischio come l’ipertensione, il diabete,
l’ipercolesterolemia, l’obesità di
cui soffrono i giovani.
I corretti
stili di vita, insieme al controllo clinico dei fattori di rischio come
aritmie, ipertensione, diabete, indice di massa corporea, sono l’unico
strumento efficace di prevenzione. Se controllassimo tutti i fattori di rischio
modificabili potremmo addirittura ridurre l’incidenza della malattia
dell’80/90%. Fondamentali per la sopravvivenza e per il recupero delle funzioni
neurologiche del paziente, quando la malattia colpisce, sono le primissime ore.
Le 224 Unità Ictus presenti in Italia, specializzate nel trattare la fase
acuta, non sono distribuite in modo uniforme nel territorio nazionale
determinando una discriminazione geografica nell’accesso alle cure. È stata
stimata una media di 3.8 centri per un milione di abitanti in Italia, ma questa
media implica che al Nord e al Centro ce ne siano 4.2/4.3 per un milione di
abitanti, mentre al Sud 2.5.
Andrea
Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia OdV, afferma “La nostra associazione è
da sempre impegnata in campagne di informazione rivolte ai cittadini sulla
conoscenza dell’ictus cerebrale e dei fattori di rischio che ne favoriscono
l’insorgenza. Ben l’80% di tutti gli episodi potrebbe essere evitato ed è
fondamentale partire proprio dalla individuazione delle condizioni sulle quali
si può intervenire, grazie a opportune modifiche nel proprio stile di vita e
tenendo adeguatamente sotto controllo le patologie che ne possono essere
causa”.
A.L.I.Ce.
Nazionale quest’anno ha dedicato il mese di
Aprile alla fibrillazione atriale, uno dei principali fattori di rischio
nell’insorgenza dell’ictus. È proprio la Fibrillazione Atriale (FA), aritmia cardiaca che
colpisce nel nostro Paese quasi 1 milione di persone, la causa di circa il 20%
degli ictus ischemici, ed è un valore fortemente sottostimato. Chi è affetto da
FA vede aumentare di 4 volte il rischio di ictus tromboembolico, che risulta
generalmente molto grave e invalidante perché l’embolo che parte dal cuore
chiude arterie di calibro maggiore, con un danno ischemico a porzioni più
estese di cervello; questa forma di ictus determina una mortalità del 30% entro
i primi tre mesi dall’evento e lascia esiti invalidanti in almeno il 50% dei
pazienti.
Risulta quindi di fondamentale
importanza intercettare il più rapidamente possibile le persone con FA e
stabilire una terapia anticoagulante per ridurre il rischio di ictus, una volta
effettuata la diagnosi. Trattare la fibrillazione atriale è dunque tra le più
efficaci strategie preventive che si possono attuare per mettere al sicuro il
cervello dal rischio di avere un ictus.
Tenere sotto controllo FA,
pressione arteriosa, colesterolo, glicemia e non fumare, non consumare alcolici
in eccesso, non fare uso di droghe, svolgere un’attività fisica moderata e
costante, seguire una dieta sana ed equilibrata riducendo il sale negli alimenti,
monitorando il proprio peso sono
indicazioni fondamentali per la prevenzione dell’ictus cerebrale.
Modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che ne possono
essere causa, significa effettuare una prevenzione attiva per evitare l’ictus e
le sue conseguenze.
A.L.I.Ce. Città della Pieve
per favorire la prevenzione organizza una nuova iniziativa “Camminare insieme
fa bene a cuore e cervello e aiuta a sorridere”, camminate serali il lunedì,
mercoledì e venerdì dalle ore 21.00 alle ore 22.00, a partire da lunedì 6
maggio 2024. Il gruppo sarà guidato da Silvano Bonomini, volontario di
A.L.I.Ce. Punto di ritrovo: Monumento ai Caduti a Largo della Vittoria. Tutti
possono partecipare: è necessaria solo l’iscrizione all’Associazione. Per
iscriversi telefonare allo 0578 297091 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00
alle ore 11.30, oppure chiamare il numero 3408618537 o ancora scrivere una mail ad aliceumbriapieve@tiscali.it
Incontro a Città della Pieve venerdì 19 aprile ore 16.30 Sala Lettura – Biblioteca “Francesco Melosio”
Il Gruppo
Ecologista “Il Riccio” in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco
Melosio” organizza, nell’ambito delle iniziative “I venerdì della
biblioteca”, la
conferenza “LA GESTIONE FAUNISTICA OGGI: dalle campagne
alle città, fra ritorni di vecchie fiamme, nuovi arrivi e specie aliene!”,
tenuta dal dott. Luca Convito del
Servizio Foreste della Regione Umbria. Appuntamento venerdì 19 aprile alle ore 16.30 presso la Sala Lettura della Biblioteca Comunale, Palazzo della Corgna a Città della Pieve.
Si parlerà in particolare dell’avvicinamento sempre più
frequente della fauna selvatica ai centri abitati e di come fronteggiare il
problema in modo corretto.
Il relatore Luca
Convito ricorda “Quando ho iniziato a studiare Scienze Naturali i grandi
Mammiferi si vedevano solo nei documentari di altre Regioni d’Italia o montagne
lontane. Dagli anni ’80 in poi si è assistito al ritorno, prima graduale e poi
sempre più veloce, di diverse specie di interesse sia venatorio che
naturalistico nel nostro territorio e negli ultimi anni addirittura alla
colonizzazione di numerose aree urbane.
Sono nati nuovi conflitti con le attività antropiche e, a livello gestionale e
culturale, non abbiamo ancora sviluppato tutte le misure e gli strumenti idonei
ad affrontare queste sfide… parliamone.”
La
cittadinanza è invitata a partecipare.
Nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi è custodito il celebre affresco del Perugino, “L’adorazione dei Magi”. Orario visite: dal giovedì alla domenica, dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 17,00.